La salvaguarda dell’ambiente è una tematica fondamentale, in qualsiasi settore e scenario. Anche il mondo dell’edilizia deve – e dovrà – affrontare le sfide della sostenibilità cercando nuove soluzioni. Si tratta di riqualificare l’immenso parco immobiliare esistente, trovare e investire in nuove tecnologie e materiali per costruire edifici green. L’obiettivo sarà quello di concretizzare un’edilizia green, sostenibile, in armonia con l’ambiente. E questo è il tema centrale della Direttiva EDPB (Energy Performance of Building Directive), conosciuta anche come Direttiva “Case Green”, la legge emanata dall’Unione Europea.
Il panorama immobiliare in Italia
Cercare di ridurre l’impatto ambientale, preservare le risorse e le materie, ridurre le emissioni, tutelare il nostro fragile pianeta. Il “viaggio” verso un futuro più sostenibile e green passa sicuramente dall’edilizia.
Secondo l’istituto CRESME (Centro di Ricerca del Mercato Edilizio) in Italia ci sono circa 32 milioni di abitazioni e la gran parte degli edifici è stata realizzata prima di qualsiasi legge in materia di risparmio energetico. Circa il 20% degli immobili ha più di 100 anni, circa il 72% ha più di 43 anni. Il 68,5% delle abitazioni ha una classe energetica tra la E e la G. E se allarghiamo lo sguardo lo scenario non cambia: la Commissione Europea ha affermato che gli edifici (per la loro costruzione e per il loro funzionamento quotidiano) sono i responsabili del 40% di tutta l’energia usata in Europa e, sempre dagli edifici, deriva 1/3 delle emissioni di gas serra.
In questo senso ristrutturare e riqualificare gli edifici sarà una sfida piuttosto ambiziosa.
La Direttiva EPDB, cosa prevede
Viste le premesse, è chiaro che l’edilizia deve fare un deciso passo verso la sostenibilità. Ed è in questa direzione che sta andando l’Unione Europea, con la Direttiva EPDB, Case Green. La Direttiva (pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale) è, in sostanza, un piano d’azione completo di misure normative, finanziarie e di sostegno per i prossimi anni. La Direttiva si pone obiettivi sia per quanto riguarda le nuove costruzioni che le ristrutturazioni. Per quanto riguarda proprio le ristrutturazioni l’obiettivo principale è quello di arrivare – entro il 2030 per gli edifici pubblici – alla riqualificazione di circa 35 milioni di unità. Arrivando così a ridurre di almeno il 60% le emissioni di gas serra prodotte dagli edifici.
Vediamo i principali step previsti dalla EPDB, Direttiva Case Green:
- Strategia di decarbonizzazione entro il 2050
- Nuovi requisiti minimi ambientali da rispettare sia nel caso di ristrutturazioni che di nuove costruzioni
- Edifici nuovi a zero emissioni dal 2028 per il settore pubblico, dal 2030 per i privati
- Incentivare il solare e le altre fonti rinnovabili
- Ridurre gli impianti basati su fonti fossili
- Nuovi criteri per le classi energetiche
Sono previste alcune eccezioni, ad esempio monumenti, edifici storici, chiese e luoghi di culto, seconde case usate meno di 4 mesi all’anno sono tutti esclusi dagli interventi di ristrutturazione.
Eco Ristrutturazioni
Che impatto avrà tutto questo soprattutto per gli edifici esistenti? Si tratterà di “eco-ristrutturare”, re-immaginare globalmente gli edifici, utilizzare materiali e tecnologie a basso impatto ecologico, ripensare alle modalità di costruzione.
Le ristrutturazioni che da qui ai prossimi anni verranno messe in campo dovranno essere mirate a ottimizzare l’efficienza energetica, attraverso:
- Un migliore isolamento termico, per limitare i consumi dovuti alla termoregolazione che incide per oltre 2/3 sui costi energetici
- L’implementazione di fonti rinnovabili per la produzione autonoma di energia, ad esempio il fotovoltaico.
- Una gestione più oculata delle risorse e un maggiore investimento in materie prime sostenibili, riciclate e riciclabili. Materiali edili con bassi impatti ambientali che da un lato permetteranno di aumentare le prestazioni energetiche degli edifici, dall’altra ridurranno le dispersioni e le emissioni.
Case Green, tra vantaggi e prospettive
La Direttiva Case Green rappresenta la volontà dell’Unione Europea di consegnare alle generazioni future un parco immobiliare a zero emissione, tecnologie per progettare e realizzare edifici sostenibili, garantendo una riduzione dei consumi e, di conseguenza, delle spese.
Una sfida sicuramente impegnativa e molto ambiziosa che – secondo l’ex membro del parlamento europeo, Ciarán Cuffe – “[…] creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro locali e di buona qualità nell’edilizia, nelle ristrutturazioni e nelle energie rinnovabili, migliorando il benessere di milioni di persone che vivono in Europa”.